(ANSA) – ROMA, 11 GEN – MARCO MISSIROLI, SENZA CODA (UNIVERSALE ECONOMICA FELTRINELLI, PP 156, EURO 8,50). Torna in libreria con la stessa forza della prima apparizione e con un nuovo entusiasmo il romanzo d’esordio di Marco Missiroli. Quel dolce e potente ‘Senza coda’ con cui nel 2006 lo scrittore, allora venticinquenne, vinse il Premio Campiello Opera Prima scatenando consensi, anche sul web. E nella postfazione a questa nuova edizione Missiroli – che sarebbe stato riconosciuto uno “scrittore d’eccellenza” come ne ha parlato Emmanuel Carrère – rivela che l’idea del libro gli è venuta in un ufficio postale a Bologna e soprattutto che, dodici anni dopo, non cambierebbe nulla della storia di Pietro, un bambino costretto a confrontarsi con cose più grandi di lui.
Pubblicata nel 2005 da Sergio Fanucci e ora riproposta da Feltrinelli nella Universale Economica, “questa storia è ancora come vorrei fosse scritta” dice Missiroli che è riconoscente all’editore Fanucci e agli editor Luca Briasco e Chiara Belliti di cui sottolinea rispettivamente il “coraggio, il talento e l’arte”. “L’idea mi venne in un ufficio postale a Bologna mentre ero in fila con una bolletta del riscaldamento da pagare. Era il gennaio 2003, studiavo all’università e vivevo con cinque amici in un appartamento nel quartiere ebraico” racconta lo scrittore, nato a Rimini nel 1981, tradotto in molti paesi e vincitore di numerosi premi tra cui il Comisso, il Tondelli e il Selezione Campiello nel 2012 con romanzi come ‘Il buio addosso’, ‘Bianco’ e ‘Il senso dell’elefante’.
Pietro va a caccia di lucertole con il suo compagno di banco Luigi, vive le sfide e avventure magiche dell’infanzia, ha un rapporto speciale con il giardiniere Nino ed è terrorizzato dal padre che lo costringe ad andare da un tipo col viso butterato dove scoprirà le crudeltà del mondo: “Fra tre giorni ci vai da Carmine, a papà?”. La madre è vittima delle violenze che avvolgono tutta la storia. Unico conforto le commoventi e tenere preghiere a Gesù Bambino al quale Pietro chiede: “Fa’ che mamma non sta più male. E fa’ che papà è buono con lei e con Nino. Fa’ che è così, Gesù Bambino”. Già con il suo esordio Missiroli aveva colpito per il linguaggio visivo, corporeo, che troviamo anche in ‘Atti osceni in luogo privato’ con cui lo scrittore ha vinto il premio Super-Mondello nel 2015.
Duro e tenero, senza orpelli, Missiroli ci mostra con una scrittura intensa la forza silenziosa dell’infanzia e la perdita dell’innocenza. In Pietro domina la paura che lo porterà prima a sopportare e poi a scatenarsi in una reazione devastante.
“Volevo fosse un libro teso e tenero, centrato sulla rivelazione dell’infanzia. Lo scrissi d’istinto, per metà a Rimini e per metà a Bologna, quasi in segreto, con un sentore di possibilità che ancora ricerco” sottolinea nella prefazione lo scrittore che ringrazia Feltrinelli per il ritorno in libreria di ‘Senza coda’ con “questo entusiasmo”.