Quattro, cinque, dieci: sono i numeri che certificano la crisi del Manchester City, affondato sotto quattro gol nell’ultimo turno, la quinta sconfitta stagionale che ha fatto sprofondare la squadra di Pep Guardiola a -10 dalla capolista Chelsea. Un distacco ormai decisivo, che ha costretto il tecnico catalano ad ammettere che le possibilità di vittoria della sua squadra in Premier League sono ormai nulle. Anche perché davanti al City ci sono quattro squadre, relegato al quinto posto con due punti di distacco dalla zona Champions. La battuta d’arresto nell’ultimo turno contro l’Everton rappresenta senza dubbio il punto più basso della carriera d’allenatore di Guardiola, abituato a vincere con il bel gioco, prima a Barcellona poi a Monaco di Baviera. A Manchester appare ancora lontanissimo dall’aver trovato la formula vincente: i suoi Citizens sono l’unica squadra inglese ad avere in ogni partita un possesso-palla superiore al 50%, ma il più delle volte il fraseggio risulta del tutto sterile quando non stucchevole. La difesa è un colabrodo, la manovra ingolfata e in attacco anche Sergio Aguero, complice infortuni e squalifiche, non riesce più a fare la differenza. Manca ancora un intero girone, ma Guardiola sembra già proiettato al futuro.