(ANSA) – ROMA, 16 GEN – A vent’anni dal delitto di MartaRusso, l’incredibile vicenda umana e giudiziaria dellastudentessa dell’Università La Sapienza di Roma, colpita a morteda un proiettile, il 9 maggio 1997, mentre camminava in unvialetto dell’ateneo con una sua amica, viene ripercorsa dalgiornalista Mauro Valentini in un libro che torna sulle tantedomande rimaste senza risposta. E’ “Marta Russo. Il Misterodella Sapienza” (Sovera Edizioni), con la prefazione delgiornalista Sandro Provvisionato che sottolinea come si sia difronte a “una verità giudiziaria debole che scontenta tutti.
Perchè per Marta Russo non è stata fatta giustizia”.
Nel prologo Valentini ricorda l’uccisione a 18 anni di GiorgianaMasi, colpita da un proiettile il 12 maggio 1977, durante gliscontri scoppiati dopo un raduno del Partito Radicale nel centrostorico di Roma che “si era gonfiato di rivendicazioni e digiovani arrabbiati” dice il giornalista. Uno sparo misteriosocome quello che ha colpito la Russo, attribuito all’inizio a unfolle. Poi Valentini ricostruisce il procedere delle indagini,le perizie, le testimonianze e il focalizzarsi dell’attenzionesu due giovani assistenti: Giovanni Scattone e SalvatoreFerraro, arrestati un mese dopo l’omicidio e condannati dopocinque gradi di giudizio. Ma perchè hanno sparato? E chi sono itestimoni che li hanno visti compiere questa follia?. Valentinisi concentra anche e con molta delicatezza sulla memoria di chiera Marta Russo e chiude il libro con un pensiero annotato dallastudentessa sul suo diario in cui dice: “voglio essere felice inquesta vita e non in futuro, ma nel presente, per ogni attimoche vivo, perchè non so quanto potrò vivere né cosa ci saràdopo”.