Il MIMS adotta il sistema finalizzato a garantire l’attuazione del PNRR

Il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili pubblica il documento “Sistema di Gestione e Controllo, Si.Ge.Co.” 30 giugno 2022 in cui descrive l’organizzazione, gli strumenti e le procedure adottate per l’attuazione delle riforme e degli interventi del PNRR di propria competenza, al fine di fornire all’Unione europea la garanzia di regolarità e correttezza dei finanziamenti erogati.

Illegittimo l’incentivo occupazionale in base alla residenza regionale del lavoratore

Con la sentenza 28 luglio 2022, n. 199 la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale – per violazione degli artt. 3 e 120, comma 1, Cost. – dell’art. 73 della legge della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia 14 maggio 2021, n. 6, nella parte in cui stabilisce che il regolamento regionale attuativo può prevedere che l’ammontare degli incentivi sia modulato avuto riguardo al periodo di possesso continuativo del domicilio fiscale sul territorio regionale da parte delle lavoratrici e dei lavoratori di cui viene sostenuta l’assunzione o la stabilizzazione, poiché è irragionevole il collegamento tra il riconoscimento di un incentivo occupazionale destinato al datore di lavoro e il requisito della residenza del lavoratore, così come è irragionevole valorizzare il radicamento territoriale per riassorbire le eccedenze occupazionali nonché utilizzare tale criterio, che limita la mobilità di chi non risiede nella regione, sfavorendo dunque la mobilità interregionale dei lavoratori.

Ergastolo ostativo: per i reati commessi prima del 1992 misure extramurarie senza collaborare

L’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Bologna, depositata il 12 luglio 2022, chiamata a pronunciarsi all’interno di un procedimento volto all’accertamento della collaborazione con la giustizia, necessario per l’accesso al beneficio della semilibertà richiesta da un ergastolano, si interroga se in relazione ai fatti omicidiari ostativi commessi (nel 1991) prima dell’entrata in vigore del D.L. 8 giugno 1992, n. 306, convertito con L. 7 agosto 1992, n. 356, debba intendersi ancora applicabile il meccanismo di accesso alle misure alternative extramurarie fondato su una rigida presunzione assoluta di permanenza del legame con la criminalità organizzata, superabile solo attraverso la scelta di collaborare con la giustizia (salve le ipotesi di inesigibilità/impossibilità di collaborazione).

Nessuna autorizzazione per il part time al 50% presso altro ente pubblico

La Corte di Cassazione con la sentenza 18 luglio 2022, n. 22497 ha affermato che in tema di pubblico impiego privatizzato, secondo la disciplina di cui al combinato disposto degli artt. 53 del D.Lgs. n. 165/2001, 6, comma 2, del D.P.C.M. n. 117/1989 e 1, comma 58-bis, della L. n. 662/1996, si deve escludere che i dipendenti con rapporto di lavoro a tempo parziale superiore al 50 per cento possano essere implicitamente autorizzati, in via generale, allo svolgimento di attività extralavorativa retribuita, in quanto la normativa consente una deroga al principio di incompatibilità in caso di svolgimento di lavoro part time solo quando il lavoratore svolga una prestazione ad orario ridotto non superiore al 50 per cento. La Cassazione precisa anche che la disciplina generale dell’art. 53 del D.Lgs. n. 165/2001 non si pone in contrasto con l’art. 92 del D.Lgs. n. 267/2000 che prevede per i dipendenti degli enti locali a tempo parziale l’autorizzazione dell’amministrazione di appartenenza per svolgere attività lavorativa presso altri enti.

Mediazione: necessaria la procura notarile per chi non può presenziarvi personalmente

La normativa in materia di procedimento di mediazione prevede che ai relativi incontri devono partecipare le parti personalmente, ciò in quanto la necessità dell’anzidetta partecipazione è connaturata alla ratio sottesa a tale procedura. Ne deriva quindi che, in caso di impossibilità della parte a presenziare personalmente alla mediazione, la medesima può delegare un terzo conferendogli, all’uopo, poteri sostanziali mediante procura notarile. È quanto deciso dal Tribunale di Genova nella sentenza n. 393/2022.

Sim swap fraud: responsabile la banca o la compagnia telefonica?

Con sentenza del 4 luglio 2022 il Tribunale di Monza ha accertato la responsabilità di una compagnia telefonica per i danni derivanti a un utente vittima di una sim swap fraud. La vicenda è singolare perché ad agire in giudizio nei confronti della compagnia telefonica è la banca presso cui l’utente aveva accesso il rapporto di conto corrente dal quale era stato effettuato il prelievo illegittimo di denaro e alla quale l’utente medesimo aveva ceduto il proprio credito da risarcimento del danno.