Risarcimento del danno da provvedimento illegittimo della PA

L’esistenza di un contrasto interpretativo in ordine all’equipollenza di alcune certificazioni rappresenta un elemento per ritenere sussistente l’errore scusabile da parte della Pubblica Amministrazione, con esclusione della sussistenza in capo alla stessa dell’elemento soggettivo e conseguente impossibilità per il privato di ottenere il risarcimento del danno richiesto. È quanto stabilito dal Consiglio di Stato con sentenza 12 aprile 2023, n. 3664.

Revoca amministratore s.r.l.: la giusta causa diventa arbitraria se non esplicitata nella delibera

Con la sentenza n. 167 del 1° febbraio 2023, il Tribunale di Bologna sul solco della dottrina e della giurisprudenza dominante in materia, ha affermato che, affinché la revoca dell’amministratore possa considerarsi attuata per giusta causa, occorre che quest’ultima presenti i caratteri dell’effettività e della fondatezza e che venga necessariamente enunciata espressamente nella delibera assembleare di revoca. La mancanza di tale enunciazione rende la revoca arbitraria, priva di giusta causa e come tale legittimante il risarcimento del danno in capo all’amministratore revocato. La prova della giusta causa compete alla società.

Allega falsa documentazione alla richiesta di permesso di soggiorno: assolta

Nella sentenza in commento, il Tribunale di Lecco, Sez. II, con la sentenza 20 febbraio 2023, n. 871 ha assolto due imputate che, secondo l’ipotesi accusatoria, avevano allegato alla domanda di premesso di soggiorno provvisoria, nel contesto della richiesta di riconoscimento dello status di protezione internazionale. In particolare, secondo quanto statuito in sentenza, non sarebbe neanche necessario accertare l’effettiva falsità della documentazione allegata alla domanda qualora, come nel caso di specie, questa non sia richiesta dalla normativa di settore. E ciò in quanto il reato previsto dal D.Lgs n. 286/1998 si integra unicamente nel caso in cui vengano contraffatti documenti finalizzati a determinare il rilascio di un visto di ingresso o di reingresso, di un permesso di soggiorno, di un contratto di soggiorno o di una carta di soggiorno, o il loro utilizzo. Nel caso in cui non si tratti di uno dei documenti richiesti dalla norma, tale documento non può determinare il rilascio del permesso e, pertanto, non potrebbe essere neanche in ipotesi integrato il reato in parola.