Inadempienze nei controlli su prodotti DOP e IGP: la sanzione pecuniaria non può essere fissa

Con la sentenza n. 40 del 2023 la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale – in riferimento all’art. 3 Cost., in combinato disposto con gli artt. 42 e 117 comma 1, Cost.,, quest’ultimo in relazione all’art. 1 Prot. addiz. CEDU – dell’art. 4, comma 1, del D.lgs. n. 297 del 2004, limitatamente al primo periodo, nella parte in cui prevede l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria “di euro cinquantamila” anziché “da un minimo di diecimila a un massimo di cinquantamila euro” per le inadempienze delle strutture di controllo delle produzioni agroalimentari registrate con denominazione di origine o indicazione geografica protetta (DOP o IGP), poiché l’equiparazione delle condotte più gravi e pericolose a quelle di minor rilievo, con la previsione per tutte di una sanzione in misura fissa, contrasta con il principio di proporzionalità delle sanzioni.

Il rifiuto dei genitori di instaurare un’alleanza non giustifica la decadenza dalla responsabilità genitoriale

La decadenza dalla responsabilità genitoriale non costituisce una sanzione a comportamenti inadempienti dei genitori, ma si fonda sull’accertamento degli effetti lesivi che hanno prodotto e possono ulteriormente produrre a danno dei figli, tali da giustificare una limitazione o l’ablazione della responsabilità genitoriale. Qualora i genitori, presi singolarmente, interagiscano positivamente con i minori e i pregiudizi del passato al benessere di questi ultimi risultino derivati dal malsano rapporto di coppia che li coinvolgeva, non vi è ragione, nel contesto della separazione coniugale in atto, di incidere sulla responsabilità genitoriale, risultando sufficiente l’adesione dei genitori a un progetto, predisposto dai servizi sociali, di coordinazione genitoriale finalizzato a sostenerli e affiancarli nel percorso finalizzato a permetter loro di assumere congiuntamente le decisioni di maggiore importanza per i figli, ammonendo entrambi a intraprendere tali percorsi pena l’assunzione di provvedimenti ablativi della responsabilità genitoriale. Lo stabilisce la Cassazione civile, sez. I, ordinanza 1 marzo 2023, n. 6186.

Raccolta e smaltimento dei rifiuti speciali: riduzione della TARI per chi provvede da sé

Il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti speciali compete all’ente impositore, salva la riduzione della quota variabile della TARI per i contribuenti che provvedano al relativo riciclo in proprio o con l’ausilio di imprese autorizzate. Grava sul contribuente l’onere di provare la sussistenza delle condizioni per beneficiare del diritto ad ottenere una riduzione della superficie tassabile o l’esenzione. Questo è quanto stabilito dalla sentenza n. 5433/2023 della Cassazione civile.